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#1 Utopie e distopie: Cina tra "1984" e 2023

Il romanzo di Orwell può rimanere una semplice lettura distopica o risvegliare le coscienze. Il Credito Sociale cinese sarà il prossimo "1984"? Ecco cos'è e come agisce.

In vetta alla classifica tra i migliori romanzi distopici, 1984 è una lucida interpretazione delle pericolose dinamiche del totalitarismo. George Orwell, autore di questo best seller, immagina gli sviluppi di un ipotetico assetto socio-politico globale a pochi anni di distanza del termine della Seconda Gerra Mondiale. In particolare, Orwell ambienta il romanzo nel futuro 1984 (data risultante dall'inversione delle ultime due cifre dell'anno di stesura) appoggiandosi a termini estremamente catastrofici.

Nel libro emergono da subito in maniera chiara i nomi delle tre superpotenze dominanti nel panorama mondiale, perennemente in guerra tra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia. Il primo superstato elencato è il luogo che fa da sfondo alle vicende raccontate nel libro, e la sua particolarità risiede nell'essere governato da un'entità che tutto vede e che tutto conosce, the Big Brother. Qui regna la completa assenza di libertà di azione e di pensiero: a sorvegliare i cittadini sono i teleschermi, un sistema di monitoraggio tecnologico ininterrotto e presente in ogni via, edificio, stanza. Non viene infatti concesso alcun tipo di libertà o di intimità individuale.

Sulla falsa riga dei totalitarismi di Hitler e di Stalin, l'obiettivo del Partito unico è il potere, in ogni sua possibile forma. Tre sono i ministeri esistenti in Oceania: il Ministero della Pace che gestisce il fronte militare; il Ministero dell'Amore, il quale esercita un forte controllo sulla natalità e vieta i rapporti sessuali senza fine procreativo; e infine il Ministero della Verità, responsabile della propaganda politica e del revisionismo storico. Proprio per quest'ultimo ente politico lavora il protagonista del romanzo, Winston Smith.

In qualità di impiegato nell'ufficio stampa del Ministero, Winston si occupa di modificare articoli di vecchi giornali al fine di dare ragione alle previsioni dell'infallibile Partito. Non solo i dati di mercato, ma anche le biografie dei dissidenti vengono riscritte o censurate. In questo clima di grigio scollamento dalla realtà e di manipolazione della memoria,

Who controls the past controls the future: who controls the present controls the past[1].

Amare è un crimine. Pensare è un crimine. Sognare è un crimime. In questo scenario desolante, Winston invece compie l'atto sovversivo di innamorarsi di Julia, tiene memoria del passato su un diario, sogna un futuro felice. A causa di questi reati contro il Partito, il protagonista viene così arrestato e torturato.

Senza addentrarmi ulteriormente nella trama, desidero far emergere quanto la penna di Orwell faccia riflettere sull'impatto del governo sul singolo. L'analisi orwelliana è, purtroppo, estremamente attuale in alcuni Paesi. Un esempio lampante è il contesto socio-politico cinese.

La Cina utilizza infatti dispositivi quotidiani di stretta sorveglianza al fine di educare i cittadini alle norme del Governo. Il "Sistema di credito sociale" (SCS) si occupa, a tal proposito, di aggiungere o di sottrarre punti al profilo del cittadino in base alla sua stessa condotta in società. La reputazione delle persone viene classificata con un punteggio che trasforma le azioni positive e negative di ognuno in "credito sociale". Ad esempio, il volontariato fa acquistare punti, mentre i commenti sui Social Networks contro i politici cinesi comportano l'abbassamento del punteggio. È occasione di riflessione scoprire che al di sotto di una determinata soglia si incorra nella limitazione della libertà del singolo o, addirittura, in severi divieti. Se il credito sociale risulta insufficiente, scatta la proibizione di volare o di accendere un mutuo. Il credito sociale nasce con scopi economici: se i cittadini non si fidano delle aziende, l'economia ne risente. Per tale ragione, il Governo mette il focus sull'incentivazione dei comportamenti virtuosi e sulla fiducia.

Tornando alla politica militare, demografica e mediatica di 1984, si può tentare un parallelismo con la Cina del 2023.

Dal punto di vista militare il "Ministero della Pace" della RPC resta poco rilevante. Malgrado la capacità militare cinese sia cresciuta, le attività belliche sono rimaste poco frequenti. La guerra tra Russa e Ucraina sembra portare a un cambio di direzione: è notizia di questo mese la pubblicazione di "dodici punti" per la pace, ossia una serie di suggerimenti per favorire un compromesso tra potenze senza ricorso al nucleare.

Sul piano sociale, il "Ministero dell'Amore" controlla il tasso di natalità pianificando un massimo di figli consentiti per famiglia. Paradossalmente, dopo decenni in cui il Governo ambiva a una decrescita demografica, oggi la situazione si è rovesciata e non vi è un sufficiente cambio generazionale tale da pensare a un superamento della crisi economica.

In altre parole, se prima la Cina contava una popolazione eccessivamente numerosa e un'età media bassa, al contrario ora si parla di calo demografico e di aumento dell'aspettativa di vita.
Il problema è che oggi non ci sono abbastanza persone cinesi per rispondere alla crisi post-pandemica e per sperare in un nuovo futuro di sviluppo demografico ed economico. Al fatto che il gigante asiatico perderà la sua identità di giovane ed energica potenza economica consegue un altro grave effetto: anche l'Occidente non potrà più contare su un grande numero di persone in età lavorativa.

In questo confronto non bisogna infine dimenticare il "Ministero della Verità" cinese che depotenzia la fedeltà alla realtà contenuta nei quotidiani e nei social media. La censura della Repubblica popolare cinese è attualmente la più severa al mondo, tanto da generare numerose proteste in ogni angolo del Paese [2].

Arrivando alle conclusioni, va chiarito che attualmente non esiste in Cina un punteggio di credito su scala nazionale: ogni progetto può decidere se servirsi dell'SCS. Diversi tentativi per ampliare il credito sociale sono comunque stati fatti nel corso degli ultimi anni: ne è un esempio lo Schema di pianificazione per la costruzione di un sistema di credito sociale del 2014 [3]. Si tratta del più importante documento sul tema pubblicato dal Consiglio di Stato, e all'interno vi si prospettava una svolta: nel 2020 l'SCS sarebbe diventato un programma uniforme, coerente e di estensione nazionale. La realtà del 2023 non combacia con questo intento, ma non è esclusa la possibilità che nel prossimo futuro pervengano sviluppi in questo senso. Insomma, attualmente la Cina non abbraccia una vera e propria situazione distopica: bisogna tenere presente che le percentuali dei nomi nelle black list è infatti molto bassa.

È indiscusso come il Governo cinese, forte di questo sistema di sorveglianza, agisca sui singoli individui influenzando la loro libertà decisionale, espressiva, economica, fisica. Ma mi domando: si può parlare anche in Occidente di un controllo sociale subcutaneo? Leggi politiche, norme morali, regole civili, algoritmi digitali sono meccanismi di pressione sociale. In questo contesto, nonostante siano trascorsi decenni dalla sua pubblicazione, la distopia di 1984 è un richiamo al risveglio delle coscienze, rimaste troppo a lungo mansuete e servizievoli. È allo spirito di ribellione che Orwell si rivolge, poiché è necessario battersi sempre per la libertà, per il pensiero e per il sentimento di umanità: questo spirito di rivolta non invecchia o si addomestica con il passare degli anni, ma deve essere allenato a mantenersi vivo e vigile in ogni situazione presente.

Approfondimenti:
Articolo di Focus sul credito sociale
Articolo di Pandora rivista sul credito sociale
Articolo di Open sulle spese militari cinesi


  1. George Orwell, 1984, London, 1949; trad. it., Mondadori, Milano 1950. ↩︎

  2. Come le proteste in Cina hanno aggirato la censura online ↩︎

  3. Planning Outline for the Construction of a Social Credit System (2014-2020) ↩︎