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Arianna: un film sulla costruzione dell'identità

Arianna è un film sulla crescita personale e la tematica dell'intersessualità è uno dei tanti aspetti che possono formare l'identità di un individuo. E' però compito della società renderlo libero di decidere il corpo in cui abitare.

Arianna è un film italiano del 2015 diretto da Carlo Lavagna, proiettato per la prima volta alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. La pellicola ha raccolto nel 2016 numerose candidature, tra cui più prestigiose: miglior regista esordiente al David di Donatello e miglior attrice non protagonista al Nastro d'argento per Valentina Carnelutti.

Arianna, interpretata da una folgorante Ondina Quadri, è il nome della protagonista, e non a caso anche il titolo del film. Come il nome di una persona è il biglietto da visita che la presenta al mondo, così anche il titolo di un film viene scelto come presentazione di ciò che il regista ci vuole mostrare al suo interno. Sappiamo però anche che il nome di una persona non viene scelto alla nascita dalla persona stessa ma è una scelta di altri, una decisione che i genitori prendono in base al sesso del bambino. Lavagna ci mette dunque in guardia fin dall'inizio sulle scelte arbitrarie della società, la stessa che decide che un bambino maschio non può voler imparare danza.

Arianna è una diciannovenne che insieme ai genitori trascorre l'estate nelle casa in cui ha vissuto fino all'età di tre anni, e in cui non è più tornata. Grazie a un uso della telecamera principalmente soggettivo, seguiamo il suo sguardo curioso che esplora ogni angolo della casa, dal giardino in fiore alle acque placide del lago di Bolsena, e sentiamo con lei le memorie che i luoghi le fanno riscoprire.

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Il viaggio è soprattutto interiore e porta ad un percorso di trasformazione che avviene dentro di lei. Arianna non ha ancora avuto il ciclo mestruale, che rappresenterebbe per lei l'ingresso nella vita di donna adulta; questo arriva in ritardo e solo grazie a cure ormonali che segue da tempo, senza essere però accompagnato dalla crescita del seno. La ragazza si ferma molto spesso davanti allo specchio della casa per capire cosa abbia il suo corpo di difettoso, nutrendo sempre più dubbi sul suo aspetto esteriore. All'insaputa dei genitori in loro assenza si sottopone ad esami più specifici in ospedale e così scopre la sua intersessualità. Arianna è nata con la sindrome 5α-reduttasi, per cui è stata evirata del membro maschile all'età di tre anni.

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"Sarebbe stato bello partecipare alla decisione, è stato più fastidioso essere presa in giro per i sedici anni successivi, però ti dicono che l'hanno fatto solamente per vederti felice, cosa fai? Quando gli ho chiesto perchè lo abbiano fatto mi hanno risposto che sarei stata presa in giro, a me sembra che fosse una vergogna più loro che mia" racconta la voce di Arianna fuori campo, esclusa fin da subito da un discorso sul suo corpo che invece l'ha sempre riguardata. I medici e i genitori hanno deciso che sarebbe stata felice solo se il suo corpo fosse stato ricondotto a uno dei due soli sessi possibili.

Arianna raggiunge la consapevolezza di essere in qualche modo diversa anche grazie ad alcune figure che incontra durante il suo soggiorno al lago. In particolare, questo avviene osservando la cugina Celeste, di una femminilità prorompente, e vivendo il suo primo amore per Martino. Arianna prova piacere vedendo la cugina e il suo ragazzo fare l'amore e lo ricerca anche sul suo corpo, ma nel rapporto con Martino qualcosa va storto e ha un male insopportabile; più doloroso è però rendersi conto che qualcosa in lei non funziona come per tutti gli altri.

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La storia di Arianna porta all'attenzione una tematica come quella dell'intersessualità, che in pochi ancora oggi conoscono. Una persona intersessuale ha caratteri sessuali primari e/o secondari non definibili come esclusivamente maschili o femminili, e per questo non rientra nelle tipiche nozioni binarie del corpo maschile o femminile. Se i generi possibili sono quindi solo due, Arianna che cos'è? Perchè si dovrebbe sentire difettosa solo perchè non segue la "norma"? E poi, chi ha definito che la norma è essere o maschi o femmine? L'intersessualità pone molte domande e dato che mette in discussione gli schemi rigidi che la società ha costruito fa paura e dunque è ignorata.

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"Io sono 1+1 che però è uguale a 3, quindi o accetto di essere un errore oppure devo trovare una matematica mia" ci dice Arianna alla fine del film. Perchè rivendicare un'identità tutta propria dovrebbe essere un errore? Non è forse quello che ognuno di noi cerca di costruire giorno per giorno?