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Ciò che semini, raccogli: l'inquinamento chimico

Aria, acqua, fuoco e terra: i quattro elementi vitali sono diventati vettori di malattia e morte a causa dell'inquinamento chimico diffuso. Ciò che una volta era sinonimo di vita e prosperità, oggi è minacciato dalle dannose attività umane.

Se è vero che le industrie hanno contribuito enormemente al progresso economico, non bisogna nemmeno dimenticare che esse hanno avuto anche un impatto negativo sull'ambiente e sulla salute. Gli agenti inquinanti (rilasciati nell'aria, nell'acqua e nel suolo) hanno portato negli anni a conseguenze ambientali devastanti, e ora ne raccogliamo letteralmente i frutti.

Non serve necessariamente ragionare su scala globale, gli effetti sono evidenti già a livello nazionale. Da Nord a Sud, in Italia si registra un aumento significativo di malattie attorno agli stabilimenti industriali. Piemonte, Lombardia e Veneto sono le regioni che maggiormente subiscono l'inquinamento da PFAS[1] (sostanze chimiche nocive e ineliminabili dagli organismi ospitanti – presenti in pentole antiaderenti, indumenti e scarpe impermeabili, imballaggi alimentari, pesticidi e acqua), mentre la Puglia è diventata famosa per il danno sanitario e ambientale causato dall'acciaieria Ilva[2], la più grande d'Europa.

Entriamo più nello specifico. Nella provincia di Alessandria, di cui al momento nessuno parla, è partito il biomonitoraggio[3] su un campione di popolazione. L'obiettivo è far luce sui livelli di concentrazione tossica nel sangue da sostanze chimiche (PFAS), prodotte dalla fabbrica belga Solvay. La zona, ad oggi, è una delle più inquinate d'Italia. Non molto diversa è la situazione di Taranto, luogo in cui sorge l'acciaieria europea più importante per dimensioni. Studiando la sua storia, ci si accorge di quanto peso abbiano avuto in merito la politica e l'economia. Ma oggi l'acciaieria non è più solo una questione di acciaio e di posti di lavoro: occorre prendere una posizione sincera e senza veli anche in merito ai danni sanitari e ambientali che da anni causa.

L'inquinamento atmosferico derivante dalle attività industriali ha effetti diretti sulla salute umana. Non è un caso, infatti, l'aumento di malattie respiratorie, tumori e altre patologie connesse all’esposizione a sostanze inquinanti. Le emissioni di gas serra provenienti dalle industrie sono la causa principale dei cambiamenti climatici che stiamo sperimentando oggi. Le sostanze chimiche tossiche scaricate nei corsi d'acqua hanno avuto effetti disastrosi sulla fauna acquatica e, conseguentemente, sulla catena alimentare.

L'energia rinnovabile, la gestione responsabile dei rifiuti e l'adozione di processi produttivi sostenibili sono solo alcune delle soluzioni a cui possiamo ricorrere per mitigare l'inquinamento industriale. In questo modo, possiamo sperare di raccogliere un futuro più pulito e sostenibile per le generazioni a venire.

La metafora "ciò che semini, raccogli" riflette il concetto intrinseco secondo cui le azioni presenti plasmano il nostro futuro, simili a semi che crescono e che si trasformano in frutti nel corso del tempo. Una metafora, questa, che fa molto pensare: abbiamo seminato veleno e di questo stiamo già morendo.

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Nel discorso sull'impatto sociale e sullo sviluppo di soluzioni inclusive e sostenibili rientrano gli hackathon di Bologna InnovAttiva, frutto dell'unione tra Sprintaly e Visionary e della collaborazione con Melainsana. Strutturato in cinque fasi, il progetto coinvolge giovani dai 18 ai 35 anni in un percorso di riflessione incentrato su tematiche cruciali quali la digitalizzazione, la formazione, l'informazione, l'ambiente e la salute mentale.

L'obiettivo fondamentale di questi incontri è quello di creare un futuro migliore accessibile a chiunque, fondato sui principi del rispetto e dell'impegno. Questi incontri non si limitano a essere una semplice occasione di confronto, ma costituiscono piuttosto il punto di partenza per un movimento volto a tradurre le idee emerse in azioni concrete a beneficio delle città. Le proposte degli hub di InnovaAttiva non sono solo sfide per cittadinɜ visionariɜ, ma coinvolgono anche gli organi tecnici nella realizzazione e nell'attuazione delle soluzioni proposte. Questo processo si basa sull'applicazione delle competenze, sulla collaborazione per individuare soluzioni ai problemi attuali, sull'interazione con espertɜ e professionistɜ e sullo sviluppo di competenze trasversali.

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Il secondo evento della serie di cinque hackathon si terrà il 9 febbraio, presso gli spazi di BigBo dalle 18 alle 21 e comprenderà una serie di attività progettuali che porteranno i partecipanti a realizzare proposte a impatto sociale per l'ambito della sostenibilità ambientale. Trovi maggior informazioni sui profili Instagram di Melainsana, @visionary.bologna, @sprintaly.it o quelli Linkedin @visionary, @sprintaly. Puoi iscriverti per partecipare al link qui sotto.
Sostenibilità Ambientale - Bologna InnovAttiva
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  1. https://www.lifegate.it/lombardia-acqua-potabile-pfas ↩︎
  2. https://www.corriere.it/economia/aziende/23_novembre_19/saga-dell-ex-ilva-perche-un-italia-senza-acciaio-ha-molto-perdere-4d888ece-8570-11ee-b89b-1358166ec0cb.shtml ↩︎
  3. https://www.ilmondonuovo.club/hbm/ ↩︎