Riflessione sul fenomeno dell'autodiagnosi attuata nel mondo social al giorno d'oggi, che ha portato, in alcuni casi, alla sostituzione della figura professionale dello psicologo nei giovani.
Attualmente, i social sono i principali mezzi di comunicazione e consentono a chiunque , anche ai giovanissimi, di esprimersi con estrema semplicità, anche ai giovanissimi. Avere la totale libertà di espressione con un palcoscenico di visibilità vastissimo è un’opportunità che solo questa generazione ha il privilegio di godere. Potersi esprimere liberamente comporta una comunicazione senza filtri, sia per quanto riguarda le tematiche, sia per quanto riguarda le modalità di espressione. Lo dimostra il fatto che il web sia pieno di video con ritagli personali, dove persone si aprono su temi delicati, rispetto ai quali nel mondo offline difficilmente si sarebbero esposti o, almeno, non con questa facilità.
A contribuire in modo decisivo è sicuramente la diffusione massiva dell’utilizzo di TikTok, che, nonostante il limite di età, ha posto sotto i riflettori i preadolescenti, che, con video di pochi secondi, esprimono i loro disagi interiori, esponendosi su salute mentale, traumi e disturbi. ^1
Parlare delle proprie malattie mentali ha sicuramente contribuito alla consapevolezza e sensibilizzazione su alcuni temi, che prima dell’avvento social raramente venivano trattati nel quotidiano. Purtroppo, questo ha favorito la diffusione della tendenza per cui gli adolescenti, riconoscendosi in alcuni sintomi, giungono all'autodiagnosi di disturbi mentali. Però, non sempre, avere dei sintomi in comune con persone che soffrono di disturbi porta ad avere quella malattia. Pensare di avere malattie mentali non esistenti può innescare un processo molto pericoloso, che potrebbe favorire sia un circolo vizioso di abitudini malsane, sia una banalizzazione della gravità delle stesse.
“Using social media platforms for self-diagnosis may lead to incorrect perceptions of one's mental health and as a result can cause unnecessary stress and anxiety. This can also delay access to appropriate interventions, potentially worsening the individual's condition or making them feel something is wrong when it is actually on the typical end of functioning. It may also lead to the adoption of labels that don't accurately represent their experience or symptoms”. (Ellen McVay, 2023)^2
A contribuire questo fenomeno è stato, anche, la diffusione di video con diciture “se hai questi 5 sintomi allora soffri di autismo”, dove sedicenti psicoterapeuti dicono la loro, in modo molto superficiale e inesatto, su temi che andrebbero trattati in luoghi specifici e da persone con competenze accademiche, in quanto arrivano a preadolescenti e adolescenti che potrebbero non riconoscere la necessità di affidarsi a professionisti per arrivare a una diagnosi.
È importante ricordare che l'unica persona che può fornire una valutazione attendibile a riguardo è un professionista, che grazie ai suoi studi è in grado di diagnosticare con efficienza dei problemi psicologici. Le diagnosi, inoltre, hanno bisogno di un posto delicato dove essere trattate, lontano dal palcoscenico dei social e con un percorso mirato.^3
Si vuole precisare, come già detto, che comunque il processo di rottura dello stigma delle malattie mentale è assolutamente un aspetto positivo, e che parlarne ha portato a un aumento della consapevolezza, favorendo così, pian piano, il deterioramento del tabù per cui le persone con disturbi psicologici devono limitarsi a viverli buio della propria realtà. Però, per trattare temi del genere c'è bisogno ha bisogno di un’accortezza particolare, che non va limitata a video di pochi secondi, ma dovrebbe essere associata allo studio di professionisti, che oltre a verificare la realtà dei fatti, possano permettere un percorso preciso e studiato su come fornire un aiuto nel migliore dei modi.
- https://www.tio.ch/dal-mondo/attualita/1720071/tiktok-nuovo-divano-dello-psicologo-ma-il-rischio-e-dietro-l-angolo
- https://www.hopkinsmedicine.org/news/articles/2023/08/social-media-and-self-diagnosis
- https://www.wamily.it/la-salute-mentale-ai-tempi-di-tiktok-quali-sono-i-rischi-dellautodiagnosi-social-per-i-nostri-ragazzi/
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