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#2 Utopie e distopie: La Distopia più vecchia della storia o "πολιτεία"

"Una cartina del mondo che non contenga Utopia non è degna neppure di uno sguardo, perché tralascia il paese nel quale l'umanità continua ad approdare. E, quando vi approda, l'umanità si guarda intorno, vede un paese migliore e issa nuovamente le vele" (Oscar Wilde). Ma sarà davvero così?

La Repubblica (πολιτεία) è il grandioso testo fondativo della cultura occidentale, scritto da Platone tra il 380 e il 370 d.c. in forma di dialogo, che non solo si interroga sul tema della giustizia, ma si inoltra anche in tematiche di varia natura, spaziando dalla gnoseologia alla metafisica (teoria delle idee e teoria dell'anima)[1]. Ad oggi sappiamo che questo testo è a tutti gli effetti la prima utopia del pensiero occidentale[2] basata su un'idea di società immaginaria che possiede caratteristiche ideali per i suoi cittadini[3].

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Quest'opera filosofica al primo approccio destabilizza il lettore odierno, suscitando reminiscenze di episodi poco piacevoli tratti anche della storia recente. Per fare un solo esempio, alcuni critici hanno riscontrato tra le linee di questo testo dei richiami all'eugenetica nazista.[4]

Infatti, leggendo Platone non di rado ci si scontra con riflessioni che nella prospettiva occidentale odierna sono quantomeno discutibili e in controtendenza rispetto alle nostre convinzioni, dato che mettono in discussione le idee su cui si fondano i nostri ideali liberal-democratici (libertà d’espressione, individualismo, l'idea stessa di democrazia[5], ecc...)

Tra le tematiche più controverse spiccano:eliminazione dei bambini "imperfetti", controllo dello stato sulla vita privata del cittadino, il controllo della cultura e dell'arte e il cosidetto governo dei filosofi (aristocratismo gnoseologico).

Per amor di verità di seguito riporterò alcuni passi illustrativi dei libri più controversi della Repubblica, partendo dal tema dell' eugenetica[6] per poi proseguire con il tema della censura:

Esse (le leggi) si prenderanno cura di quei tuoi cittadini che siano di buona natura nel corpo e nell’anima, ma per quanti non lo sono, se il difetto sta nel corpo li lasceranno morire, se invece sono cattivi e incurabili nell’anima i giudici stessi li manderanno a morte[7]

Platone per la prima volta nella Repubblica introduce il tema
dell’eugenetica
nel libro III, scrivendo che le leggi della città si prenderanno cura dei cittadini, dopo aver selezionato le anime buone e
aver soppresso gli umani “difettosi”, proprio come dirà nelle Leggi a
proposito della selezione degli animali di razza pura da quelli bastardi
fatta dal pastore
[8]

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e ancora riguardo il bando platonico della poesia lirica e tragica...

Dovremo allora permettere cosi, con tutta leggerezza, che i bambini ascoltino qualsiasi favola, inventata dal primo che capita? E che ricevano nelle anime loro pinioni per lo più opposte a quelle che,secondo noi,dovranno avere quando saranno maturi? Nemmeno per sogno. Perciò, come sembra, dobbiamo anzitutto sorvegliare i favoleggiatori e se le loro favole sono belle, accoglierle, se brutte respingerle.[9]

Dobbiamo dunque, sembra, sorvegliare anche coloro che si mettono a raccontare queste favole e pregarli di non parlar male ,così alla leggera ,del mondo di Ade, ma anzi di tesserne l'elogio: perché i loro presenti racconti non sono veritieri e non giovano ai futuri combattenti.[10]

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Da ciò che abbiamo visto nei brevi passi citati, non sorprende affatto che all'interno del pensiero di Platone siano state rintracciate le radici e i semi del pensiero totalitario, e una teorizzazione dello stato organicista propria del nazismo e comunismo[11]. Mi riferisco in particolare all'interpretazione di Popper, nella "Società aperta e i suoi nemici", prospettiva da cui è partita una tendenza esegetica ad interpretare Platone in chiave autoritaria.[12]

A mio parere però non bisogna cadere nell’errore di attribuire alla teoria politica platonica un ruolo nella costruzione dei totalitarismi novecenteschi; bisognerebbe bensì trattarla con obiettività e imparzialità, riconoscendo a Platone il giusto valore in merito alle idee estremamente rivoluzionarie ed influenti nel campo del femminismo e della parità di genere[13]. Inoltre, è bene ricordare che il sistema della Repubblica poggia le sue basi su delle teorie di natura metafisica e gnoseologica, da cui Platone in ultima istanza ha sviluppato una teoria politica.

Infine, pensiamo alla crudele sorte che è toccata alla Repubblica e al modello di città ideale platonico, tramutato lentamente nel tempo da ideale da perseguire a stortura da cui distanizarsi il più possibile. D'altra parte, non è forse questo il funzionamento di tutto il genere utopico? Come giustamente afferma Paul Claudel:

Quando l'uomo cerca di realizzare il paradiso in terra, sta in effetti preparando un molto rispettabile inferno[14]

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  1. https://it.wikipedia.org/wiki/La_Repubblica_(dialogo)#L'educazione_dei_cittadini ↩︎

  2. Chronologically, the first recorded Utopian proposal is Plato's Republic.https://en.wikipedia.org/wiki/Utopia ↩︎

  3. A utopia typically describes an imaginary community or society that possesses highly desirable or nearly perfect qualities for its members.https://en.wikipedia.org/wiki/Utopia
    Formulazione di un assetto politico, sociale, religioso che non trova riscontro nella realtà ma che viene proposto come ideale e come modello.https://www.treccani.it/vocabolario/utopia/ ↩︎

  4. https://zonadidisagio.wordpress.com/2018/03/19/nascita-delleugenetica-i-nazisti-e-platone/#:~:text=Lo sviluppo del pensiero eugenetico,mantenere l'eccellenza del patrimonio ↩︎

  5. In the Republic he criticizes the direct and unchecked democracy of his time precisely because of its leading features (557a-564a). Firstly, although freedom is for Plato a true value, democracy involves the danger of excessive freedom, of doing as one likes, which leads to anarchy. Secondly, equality, related to the belief that everyone has the right and equal capacity to rule, brings to politics all kinds of power-seeking individuals, motivated by personal gain rather than public good. Democracy is thus highly corruptible. It opens gates to demagogues, potential dictators, and can thus lead to tyranny. https://iep.utm.edu/platopol/#H1 ↩︎

  6. Philosophers have contemplated the meaning and value of eugenics at least since Plato recommended a state-run program of mating intended to strengthen the guardian class in his Republic. ↩︎

  7. PLATO, Respublica, III, a cura di M. Vegetti, Bur, Milano 2007, 409e-410a ↩︎

  8. https://ilpensierostorico.com/wp-content/uploads/2021/07/Platone-totalitario-Vincenzo-Fiore.pdf ↩︎

  9. Republic II.376e-378e ↩︎

  10. Republic III.386a-c ↩︎

  11. https://ilpensierostorico.com/wp-content/uploads/2021/07/Platone-totalitario-Vincenzo-Fiore.pdf ↩︎

  12. "Totalitarian Justice", analyzes what Popper describes as the totalitarian nature of Plato's political philosophy, which he believes is based on historicism and on Plato's "sociological doctrines concerning the conditions for the stability of class rule", as well as the philosopher's idea of justice and the philosopher-king. https://en.wikipedia.org/wiki/The_Open_Society_and_Its_Enemies
    https://www.futurimagazine.it/dossier/utopie-domani/da-utopia-a-distopia-la-repubblica-platonica-anticipazione-societa-post-democratica/ ↩︎

  13. Since there are women among the functional group of the guardians, it follows that among the group of philosophers who will lead the city, we will necessarily find women, as Socrates clearly says at the end of book VII (540c). This was an absolute revelation for the time. No passage stressing the necessity of the consequences is to be found in the Republic, but they follow from everything that has just been said. https://journals.openedition.org/etudesplatoniciennes/277 ↩︎

  14. Nel corso del XX secolo, sono state portate alcune critiche al modello utopista da parte di alcuni pensatori e filosofi liberali. La prima delle obiezioni riguarda il fatto che non esiste un criterio razionale attraverso il quale determinare che cosa renda una società utopica e perfetta; oltretutto, la società perfetta - o presunta tale - viene ritenuta esattamente l'opposto della società aperta.L'inconsistenza attribuita all'utopia e agli utopisti viene espressa sottolineando come innanzitutto ogni utopista sia totalitario e come l'utopia si fondi su tre presupposti gnoseologici insostenibili, quali: conoscere il tutto (inteso come insieme della società), conoscere cosa è il bene e cosa è il male, conoscere una definizione oggettiva di uomo perfetto.Ritenendo di conoscere ciò, all'utopista viene attribuito di credere che il mondo del suo tempo sia interamente errato e pertanto che sia necessario sviluppare un cambiamento totale dello stesso secondo regole e principi stabiliti dall'utopista stesso.https://it.wikipedia.org/wiki/Utopia ↩︎