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L’Amore come necessità

L'Amore è necessità. Nulla vi è finché non sorge il Tutto. Questo Tutto viaggia sotto le vesti dell’Amore. Niente è dato sapere circa il percorso e le pause, le risorse e gli inciampi, le aurore e le notti, l’io e l’altro.


Oggi penso quanto segue: penso che l’Amore sia necessità. L’Amore anche in mezzo alla siccità sussiste. In principio Nulla vi è, poi sorge inavvertitamente il Tutto. Questo Tutto viaggia sotto le vesti dell’Amore. Niente è dato sapere circa il percorso e le pause, le risorse e gli inciampi, le aurore e le notti, l’io e l’altro. Solamente un pensiero rimane inalterato: il Tutto si prende i suoi spazi e i suoi tempi travolgendo ogni progetto anteriormente depositato in sé. Nel momento in cui vi è il riconoscimento, da parte del soggetto itinerante, del Tutto, è allora che le labbra sussurrano l’antica parola, l’Amore.


In un vortice sempre più stringente l’io nomade si trova immerso. Nell’Amore dell’altro chiede rifugio. Una volta donata ospitalità da una parte e fatto tesoro del dono dall’altra, il sigillo del vincolo testimonia unione e unità. Tra l’Io e l’Altro emerge una terza entità, è il Noi.
Il Noi si nutre dell’Amore riconosciuto e abita la sfera affettiva, parassita dell’Io e dell’Altro, finché i due soggetti ammettono in sé linfa vitale. Il Noi vibra nel sentimento passionale, respira nel sospiro amoroso e riposa sul capezzale fedele.


A intaccare la necessità dell’Amore è il problema dell’esclusività. L’esclusività divora a poco a poco il Tutto che presiede l’Amore. L’“io vorrei essere esclusivo per te” muta in: “escludi tutti per me”. L’Amore non può nutrirsi dalle spine degli imperativi opprimenti, poiché è solo nei rami dei condizionali sciolti che si situa la crescita della relazione vivente. La subordinazione totale all’Altro rende l’Io schiavo di se stesso e l’Altro padrone dell’identità del Proprio. È nella libertà d’azione, di sentimento e di pensiero che vige la legge della conservazione amorosa.


L’Amore ha sete di esistere. Terminato un Noi, a catena ve ne si forma uno successivo, e uno successivo ancora, e così via. Ecco perché dico che l’Amore è necessità, una necessità da cui non è data possibilità di sottrazione assoluta.