Sentiamo spesso parlare di diritto alla salute mentale e al benessere psicologico, ma siamo davvero riusciti ad abbattere tutti gli stigmi e i pregiudizi sociali, aprendoci ad un'educazione informata sulla salute mentale? Quali sono le sfide da attuare in merito nel nostro Paese?
Parlare di salute mentale spesso può sembrare un argomento impervio, difficile da definire e contrastato da numerosi pregiudizi e stigmi sociali che ne rendono difficile una diffusione informata.
Proviamo perciò a fare chiarezza presentando il valore purtroppo ancora nascosto dell'esigenza di un'educazione al benessere psicologico.
Secondo l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità):
la salute mentale è uno stato di benessere mentale che consente alle persone di far fronte allo stress della vita, realizzare le loro capacità, imparare bene e lavorare bene e contribuire alla loro comunità. È una componente integrante della salute e del benessere che è alla base delle nostre capacità individuali e collettive di prendere decisioni, costruire relazioni e plasmare il mondo in cui viviamo. La salute mentale è un diritto umano fondamentale. Ed è fondamentale per lo sviluppo personale, comunitario e socio-economico (trad. mia).
Dunque il primo mito che è doveroso sfatare è che un mancato benessere psicologico non è necessariamente conseguente ad un aspetto prettamente patologico. La salute mentale di un individuo è influenzata infatti in modo determinante anche da fattori come le condizioni di vita privata (come la capacità di gestire i propri pensieri, le emozioni, i comportamenti e le relazioni con gli altri) e sociale (bullismo, discriminazione di genere, criminalità e povertà, abusi e maltrattamenti in famiglia, a scuola o sul posto di lavoro), fino ad arrivare ad includere anche aspetti genetici.
Vivere un disagio psicologico, che intacca il nostro benessere globale, deve sfuggire dalla paura della "malattia" o dall'etichetta di un'identità "deviata". A questo proposito è utile fare un' importante distinzione tra il disagio e il disturbo psicologico. Il disagio è una condizione emotiva e comportamentale, spesso temporanea, che intacca negativamente la vita quotidiana della persona; il disagio può poi trasformarsi in un disturbo psicologico nel momento in cui quelle determinate condizioni emotive e comportamentali tendono a cronicizzarsi (divengono dunque patologiche), rendendo difficile o impedendo del tutto una funzionale conduzione della propria vita.
Lo stigma del "malato mentale", ad esempio, innesca in molte persone - soprattutto nei più giovani - quella condizione di paura che impossibilita l'individuo ad aprirsi al dialogo e al confronto con una figura professionale per evitare l'etichetta di una malattia "invisibile", anche laddove non vi è alcuna condizione patologica conclamata. Ma per il senso comune, ancora poco aperto culturalmente all'importanza del benessere psicologico e spesso legato ad un retaggio della salute mentale passato e molto poco informato, affrontare un disagio o un disturbo psicologico significa per molti lottare contro dei mulini a vento, cioè contro qualcosa di inconsistente ed inutile, presente nella propria testa e perciò inesistente.
Per questo motivo è indispensabile prima di tutto incentivare un'educazione al benessere psicologico fornendo strumenti utili per una consapevolezza informata di ciò che è la salute mentale. Lo stigma sociale è causa spesso di una condanna che nega la dignità del disturbo psicologico, costringendo perciò chi ne soffre ad isolarsi per vergogna o senso di colpa.
La generazione dei Millenials e la GenZ sono attualmente le principali protagoniste di un'impattante rivoluzione sull'importanza della salute mentale: attraverso per lo più i canali social, i giovani buttano via la maschera dell'indifferenza e condividono senza filtri le loro esperienze legate ai disturbi psicologici. Un esempio fra tanti è TikTok, piattaforma che coinvolge i più giovani nel mettere direttamente la faccia per trattare queste tematiche e condividere strategie e percorsi di riabilitazione utili a chiunque si trovi nel loro stesso stato, sia per non sentirsi realmente soli (sensazione che l'idea di un disturbo spesso causa), che per avere la forza di aprirsi al confronto e sensibilizzare circa l'importanza del benessere psicologico.
Sono sempre di più anche i personaggi dello spettacolo che cercano di dare il loro contributo alla diffusione aperta e rispettosa dei disturbi legati alla salute mentale. Per citare degli esempi, la modella Bella Hadid, affetta dalla malattia di Lyme, ha condiviso con i propri fan le difficoltà che dal punto di vista psicologico l'hanno colpita a causa della malattia, incoraggiando se stessa e chi la segue scrivendo:
l'unica cosa che abbiamo bisogno di sentirci dire è che non siamo soli. Quindi, da parte mia, vi dico: non lo siete.
Ancora, la cantante Selena Gomez, con il suo marchio di cosmetica Rare Beauty, cerca di sensibilizzare alla realtà dei disturbi psicologici legati alle pressioni su standard sociali dell'aspetto fisico sostenendo che:
con Rare Beauty voglio cancellare quella pressione e celebrare il fatto che siamo unici. Voglio anche rimuovere lo stigma che riguarda i problemi di salute mentale: penso che parlare di salute mentale dovrebbe essere facile come consigliare un rossetto.
Anche grazie a questi strumenti di comunicazione e ai numerosi eventi culturali che hanno a cuore il tema, parlare di salute mentale fa sempre meno paura e l'idea della presenza di un disturbo psicologico è molto più facilmente accettata come qualcosa di reale, che necessita una cura "medica" tanto quanto empatica, cioè data dalla condivisione e dal supporto di chi ci circonda. Parlare di salute mentale, anche nel nostro piccolo quotidiano, aiuta a sensibilizzare alla consapevolezza che disturbi psicologici o psichiatrici sono reali, intaccano il nostro benessere tanto quanto può farlo un disturbo fisico; non v'è nulla di invisibile, soprattutto per chi lo vive, poiché la sofferenza è reale e si ripercuote in ogni aspetto della vita e, molto spesso, anche sul corpo attraverso processi di somatizzazione.
Ansia, derealizzazione, depressione, autolesionismo, dipendenze (d'ogni sorta, anche affettive), schizofrenia, bipolarismo, disturbi da personalità multiple sono solo alcuni esempi di ciò che la mente e il comportamento di un individuo possono sviluppare come disturbi. Condizioni che comportano un'estrema sofferenza e difficoltà nel portare avanti la propria vita se non ci si rivolge ad uno specialista che possa fornire l'aiuto e le cure adeguate e necessarie.
Il suicidio, ad esempio, rappresenta ancora un argomento problematico da affrontare nell'ambito della salute mentale, perché troppo spesso non lo si lega direttamente ad una condizione di mancato benessere psicologico. Purtroppo è anche un fenomeno in drastico aumento.
Un suicidio ogni 10 ore in Italia. Più di due ogni giorno che passa. Questa è la tragica fotografia scattata dall'Osservatorio Suicidi della Fondazione Brf - Istituto per la Ricerca in Psichiatria e Neuroscienze, alla vigilia della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio. Dal lavoro dei ricercatori emerge che da gennaio 2023 ad agosto 2023 si contano 608 suicidi e 541 casi di tentati suicidi.
Dalla pagina web sulla salute mentale del Ministero della Salute si rileva che:
nella fascia dell’infanzia e adolescenza, studi recenti mostrano come, nel mondo, più di 1 adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni convive con un disturbo mentale diagnosticato. In Europa, tra le patologie rilevate l’ansia e la depressione rappresentano oltre la metà dei casi e il suicidio è diventata la seconda causa di morte fra gli adolescenti fra i 15 e i 19 anni, con 4 casi su 100.000, dopo gli incidenti stradali.
Inoltre i dati riportano che le donne tendono a soffrire di disturbi psicologici fino a tre volte più degli uomini a causa delle molteplici disparità e violenze di genere riconducibili a differenti aspetti della vita quotidiana vissuti dalle donne.
Dunque parlare di cura e guarigione è possibile e necessario: dopo il drastico aumento di ricoveri di minorenni affetti da differenti disturbi psicologici, come sintomi di depressione e casi di autolesionismo rilevati nell'ospedale Gaslini di Genova nel periodo della pandemia da Covid-19, e in quello immediatamente successivo, e alle numerose richieste da parte di adolescenti e adulti di aiuto psicologico, si sono affermate valide piattaforme online che offrono supporto psicologico accessibile a tutti, da ogni parte d'Italia. Queste hanno contribuito notevolmente ad aiutare anche i più timorosi ad avvicinarsi alla terapia psicologica creando una rete di giovani pronti a mettere in gioco loro stessi e il loro benessere.
La guarigione è reale e favorisce una notevole crescita di consapevolezza di se stessi attraverso la disponibilità di nuovi strumenti per conoscersi e per arginare le proprie sofferenze. I percorsi terapeutici sono soggettivi, più o meno lunghi, più tortuosi o più semplici, ma ciò non deve distrarre dalla meta a cui conduce questo percorso, ovvero la propria salute e il benessere globale che ne si può trarre.
Quest'anno ad esempio, in Italia, è stato confermato anche per gli anni 2023/2024 il Bonus Psicologo Inps, un piccolo aiuto per chi, non possedendo le condizioni economiche necessarie, vuole e sente il bisogno di iniziare un percorso terapeutico. Inizialmente disposto per i disagi psicologici conseguenti alla pandemia e adesso esteso, consiste in un incentivo disposto a secondo del proprio reddito presentando la domanda sul portale Inps.
Ci sono ancora molti passi da fare soprattutto nel nostro Paese nel rendere la terapia psicologica più equamente accessibile e soprattutto nel considerarla come un valore fondamentale per la salute e il benessere della nostra mente e del nostro corpo. "La salute mentale è un diritto umano fondamentale", ma i muri da abbattere fatti di stigmi e pregiudizi sociali, indisponibilità di risorse e carenza anche dei posti di lavoro per chi è abilitato alla professione, sono ancora molti e il nostro contributo, anche semplicemente parlandone, è fondamentale.
E tu cosa faresti per sensibilizzare ulteriormente la società ad una maggiore informazione e cultura sul benessere psicologico? Quali potrebbero essere le strategie da attuare nel nostro Paese?
Fonti:
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