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Voglio tornare negli anni 90... ma perchè?

Teoria ed estetica degli anni 90 e 2000: perchè ci affascinano ancora così tanto?

Un divano, sei amici, il café Central Perk e la città più ambita di sempre.
Basta davvero poco per riconoscere in questi elementi l’intramontabile sitcom Friends, dal successo clamoroso e duraturo, che ancora oggi intrattiene ed emoziona.
Stringendo di un poco la lente su quel piccolo mondo, tra il salotto di Rachel, Monica e Pheobe e il divano più iconico della tv, è immediato rendersi conto che Friends racconta molto di più di intrecci amorosi e amicizie. Trattandosi di una **sitcom, genere televisivo improntato al racconto del vero con lo scopo di intrattenere e trattenere, ** Friends suggerisce molto di più. La serie ci offre infatti uno spaccato sullo zeitgeist di un decennio che oggi sembra più vicino che mai.

Sì, perchè basta scrollare la home di TikTok o passeggiare nel centro di una grande città per rendersi conto che l’estetica degli anni 90 e 2000 sta risorgendo dalle ceneri con uno scopo ben preciso: riscattare la propria identità. Grazie al portato intrinsecamente popolare di Friends è quindi possibile affrontare un'analisi sociologica di quel periodo sotto la lente dell'estetica e delle tendenze che oggi tornano ad interessare la nostra contemporaneità a passo di carica.
Perchè nonostante gli strati di cenere e le convinzioni che possono sedimentarsi nel tempo, la cultura pop troverà sempre il modo di far sentire la propria voce, non senza un certo portato di nostalgia che la rende ancora più affascinante.

I’ll be there for you, like I’ve been there before

Pensare che la tendenza all’oversize sia qualcosa di recente è decisamente un abbaglio. L’estetica anni 90 e 2000 ne ha fatto infatti un marchio di fabbrica. È sempre stato lì, dovevamo solo riconsiderarlo sotto la luce giusta.
Il mood è quello delle crew hip hop delle periferie, dove l’appartenenza la branco si manifesta attraverso linguaggi espliciti.
Da qui pantaloni dal taglio ampio, felpe dalla vestibilità assolutamente comoda o camicie con stampe colorate rigorosamente indossate sopra a una t-shirt.
Accanto a queste tendenze troviamo poi il fascino della giacca da pilota, anch’essa da indossare comodamente, coprendo le forme. Un rimando a Top Gun che dimostra quanto la nostalgia per i tempi passati la faccia da padrona in ogni epoca.

Andando ad analizzare due casi più specifici, sicuramente c’è chi non fa altro che pensare a due nomi: Rachel Green e Carrie Bradshaw. Se non le regine dell’estetica anni 90 e 2000, sicuramente degne rappresentanti: due icone femminili che rappresentano il ceto abbiente della città dei sogni, New York. Basta pensare a loro per ricordarle immortalate cariche di shopping bag, ad incarnare quel sogno, ormai stereotipo, della donna appartenente alla cerchia più fortunata della società capitalista.
Vediamo cosa non può mancare in uno dei loro shopping tour in puro stile anni 90.

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Lo slip dress rimane un must have, abbinato a capi oversize come maglioni o blazer per coprire una silhouette che risulta evidente attraverso l’abito.
I pantaloni a vita smaccatamente alta o bassa, che in entrambi i casi portano l’attenzione al punto vita, da abbinare con camicie a fantasia rigorosamente annodate in vita. Proprio come farebbe Rachel.
Non può mancare il denim per camicie, gonne, mini o midi che siano, e pantaloni, accanto a fantasie decisamente più grintose, come il leopardato e il motivo a pelle di serpente.
Ampio spazio trovano anche fantasie più romantiche, floreali dai toni pastello che caratterizzano tank top e canottiere.

I’m blue Da ba dee da ba di

Vediamo ora cosa ascoltavano i protagonisti di Friends e tutta la generazione che rappresentano, perchè non esiste analisi generazionale senza riferimenti al mondo musicale. Musica e moda rappresentano un connubio di elementi che si alimentano vicendevolmente per dare vita al complesso sistema che è l’estetica anni 90 e 2000.

Gli anni 90 si sviluppano all’insegna della musica dance, elettronica e delle band. Non hanno bisogno di introduzioni i Take That o i Backstreet Boys, affiancati dalle iconiche Spice Girls. Outfit e performance sono la parola d’ordine per questi gruppi, sulla cui traccia si sono mosse molte giovani boyband e girlband contemporanee. Basti pensare al fenomeno One Direction, made by Simon Cowell, o alle Fifth Harmony.
L'influenza di queste band e della loro musica è altrettanto esplicita se si pensa al numero sempre crescente di serate a tema anni 90 e 2000, dove la musica proposta appartiene proprio a questi decenni e dove i partecipanti si divertono a replicare outfit e acconciature provenienti da quelle epoche.

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La musica dance, tendenzialmente associata al volto di John Travolta in Saturday Night Fever, vive negli anni 90 una diffusione capillare grazie alle case discografiche che si dedicano alla produzione di brani di tale genere. Dagli statuari Scatman John, Daft Punk e Eiffel 65, i primi anni 2000 sono dominati da Lady Gaga, il cui stile è un elemento performativo intrinseco della poetica musicale della cantante.

Non si può poi non parlare del rock, intersecato al genere grunge, che vede in gruppi come i Nirvana l’incarnazione della sua essenza. Seguono gruppi come i Pearl Jam, i Mudhoney e i Silverchain, o ancora i Foo Fighters che fanno della trascuratezza il proprio ossimorico marchio di stile. Troviamo infatti jeans strappati, anfibi rotti accanto a t-shirt con stampe e a camicie di flanella che **privilegiano il comfort e la discontinuità data da texture differenti, a ricordare che la nuova regola è l'eccezione alla regola stessa. **

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Everything old is new again

Una serie televisiva iconica e dal portato storico quale è Friends non può non indurre a soffermarsi su un ulteriore aspetto: gli spazi interni. La serie più rappresentativa degli anni 90 e 2000 è infatti una sitcom, genere che prevede come principale caratteristica produttiva l’ambientazione in spazi d’interno. Se questo rappresenta un mero vantaggio economico in termini di produzione, per un’analisi sull’epoca in questione offre una prospettiva di osservazione ottimale sull’arredamento degli anni 90.

Il divano color mattone non ha bisogno di presentazioni: è protagonista accanto agli attori, entrando a far parte di un’iconografia che lo categorizza come item a sé. Così come la porta viola dell’appartamento di Monica che ha ispirato molti giovani, che proprio sulle tracce dei protagonisti di Friends cercavano l’avventura ma anche l’amore nella grande città.

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Nell’estetica anni 90 prevalgono quindi i colori accanto alle forme geometriche: ritroviamo tali caratteristiche non solo nel mobilio ma anche nell’edificazione stessa degli spazi. A tal proposito, un fondamentale degli anni 90 è il separé, elemento dalla funzione pratica di suddividere lo spazio e dal potere estetico di illuminarlo e personalizzarlo.

Non manca una deriva più minimalista: la geometria resta, ma ora si accompagna all’equilibrio di materiali come il marmo e l’ottone, che comunicano lusso e compostezza, permettendo alla molteplice anima anni 90 di manifestarsi anche in questo campo in tutta la sua profondità.

È proprio il minimalismo a fare da ponte con la contemporaneità: basta pensare al termine decluttering per ritrovarsi con la home di TikTok invasa da esperti/e di design che illustrano in poche e semplici mosse come purificare il proprio spazio abitativo. Tutto si riconduce all’estetica zen, che inizia ad introdursi nelle case proprio negli anni 90 e che oggi è tendenzialmente riassunta in video tutorial da 30 secondi. Da queste tendenze deriva un particolare tipo di nostalgia, che nel mondo del design si chiama Newstalgia. Essa consiste nel recupero di arredi retrò caratterizzati da funzionalità tecnologiche assolutamente contemporanee, il cui scopo è raccontare, dal silenzio della loro sacra posizione, la personalità unica ed inimitabile del loro possessore.

Identità

Parlare di estetica degli anni 90 e 2000 riducendo il tutto a una mera questione di jeans a vita bassa, techno e sitcom - come molti fanno - è riduttivo, ma non solo.
Come gli altri decenni di quel secolo incredibile e irripetibile che è stato il XX, gli anni 90 sono una commistione di eventi, persone, idee, identità: la fine della Guerra Fredda, l’avvento del World Wide Web, l’impatto dell’AIDS, i movimenti sociali, la presa di coscienza su un secolo caratterizzato da due guerre mondiali che stava volgendo al termine.

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Mai, prima di allora, la tecnologia avrebbe potuto raccontare il proprio tempo con mezzi più potenti. Non a caso lo scheletro su cui si struttura questa riflessione è proprio un prodotto audiovisivo legato a uno dei media più popolari di sempre, la televisione. Accanto a serie televisive come Friends, Sex and the City, Il principe di Bel-Air, Twin Peaks, troviamo film come Matrix e Fight Club ma anche The Truman Show e Forrest Gump.
Tutti questi prodotti culturali riflettono e fanno riflettere sulla propria epoca. Concetti come identità, tempo, coscienza sono il risultato di un periodo di incertezza dovuto alla fine ma anche di auto analisi e scoperta legati a un nuovo inizio. E se da un lato questo messaggio imbottigiliato è arrivato a noi attraverso i mari del tempo nella forma di un paio di occhiali da sole e un giacca in pelle "alla Neo", dall'altro stiamo ancora leggendo tra le righe di quel foglio, ammaliati, come i nostri predecessori, dalla dolce e inspiegabile nostalgia per il passato.